Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 20 giugno dalle 16 alle 17.30

Siamo stati molto lieti di avervi qui con noi!

Abbiamo studiato insieme tre quadri di Edvard Munch, “By the Death Bed” (Vicino al letto della morte) dagli anni 1895, 1893 e 1915 (allegato al termine di questa pagina).  

In seguito, abbiamo usato un doppio-prompt “Accanto al tuo letto…” e “Accanto al mio letto…”.

Condivideremo ulteriori dettagli della sessione nei prossimi giorni; vi invitiamo a rivisitare questa pagina nei prossimi giorni!

Invitiamo i partecipanti del laboratorio a condividere i propri scritti nella parte “blog” dedicata alla fine della presente pagina (“Leave a Reply”). Speriamo di creare, attraverso questo forum di condivisione, uno spazio in cui continuare la nostra conversazione! 


3 thoughts on “Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 20 giugno dalle 16 alle 17.30

  1. Accanto al tuo letto
    Nella stanza c’era una sedia, alla quale non mi sono seduta mai, e quello, pensavo, era il posto della Morte. Stava lì da giorni. Mi poggiavo sul letto, ma lievemente, per non disturbare quell’intimità degli occhi chiusi, dell’organismo che si prepara. Ma quegli occhi chiusi erano una distanza insopportabile e ho pianto. Qualcuno mi ha abbracciata, perchè ero piccola, ma io non volevo. Io volevo di nuovo stendermi su di te, sul tuo grembiule a quadretti, e sentire l’onda del cuore. Quella era la mia sedia. Il mio posto. Accanto al tuo letto già non c’ero più.

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  2. Roberta Bevilacqua

    ACCANTO AL TUO LETTO
    Lei veglia silenziosa e serena con la mano sulla tua fronte, ti accarezza delicatamente mentre ti scosta i capelli fini con quel fare materno e amorevole che solo la custode di un’anima pura sa fare. Sorride ai tuoi occhi chiusi e, anche se non la vedi, “senti” il suo rassicurante cuore che batte per te.
    (A mia figlia)

    ACCANTO AL MIO LETTO
    Nei momenti di maggiore asperità il mio pensiero va a te, come un porto sicuro per un naufrago stanco. Sei quiete e certezza. Sei conforto e saggezza. Seduta mi guardi con quelle tue mani vizze che si stringono una dentro l’altra in un movimento cadenzato. Mi sembra di sentire il tintinnio degli anelli che si toccano tra loro, quasi a dire “ci sono, ci sono sempre stata”.
    (A mia nonna)

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  3. MARISA DEL BEN

    Oggi non lascio il mio scritto ma una riflessione sorta a posteriori. La distanza temporale dagli eventi che si intersecano in modo importante con la nostra vita, ci permette di dettagliarli meglio: quando le cose accadono siamo travolti e l’impatto sul nostro corpo è così forte che non riusciamo ad avere una visione generale. Mano a mano che l’evento si allontana da noi, il nostro sguardo può ampliarsi e cogliere anche particolari che, al momento, non avevamo percepito in modo consapevole.
    Ringrazio Carly, Christian, Guenda, Natalia e Nicoletta per il grande dono che stanno dando; donano il tempo e lo fanno con passione, rispetto e, non ultima, grande competenza. Sono onorata di aver partecipato a questi laboratori. GRAZIE:

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