Laboratori Di Medicina Narrativa: Sabato 6 Novembre dalle 16 alle 17.30

Siamo stati molto lieti di avervi qui con noi!

Abbiamo studiato il quadro, ยซMistero e malinconia di una stradaยป del 1914 e una replica tarda degli fine anni sessanta, entrambi eseguiti da Giorgio De Chirico (allegati al termine di questa pagina).

In seguito, abbiamo proposto il prompt: “Scrivi della strada che รจ di fronte a teโ€ฆโ€.

Condivideremo ulteriori dettagli della sessione nei prossimi giorni; vi invitiamo a rivisitare questa pagina nei prossimi giorni!

Invitiamo i partecipanti del laboratorio a condividere i propri scritti nella parte “blog” dedicata alla fine della presente pagina (“Leave a Reply”). Speriamo di creare, attraverso questo forum di condivisione, uno spazio in cui continuare la nostra conversazione!

Stiamo raccogliendo impressioni e breve feedback sui nostri laboratori di medicina narrativa su Zoom!

Questo breve questionario (anonimo, e aperto a chiunque abbia frequentato almeno un laboratorio) รจ molto importante per noi, e ci permetterร  di elaborare sul valore dei nostri laboratori e sul ruolo dello spazio per riflettere e metabolizzare il momento presente. Vi preghiamo quindi di condividere le nostre riflessioni con noi!


โ€œMistero e malinconia di una stradaโ€ (1914)
โ€œMistero e malinconia di una stradaโ€ (circa fine anni sessanta)


Laboratori Di Medicina Narrativa: Sabato 2 Ottobre dalle 16 alle 17.30

Siamo stati molto lieti di avervi qui con noi!

Abbiamo studiato la poesia, ยซBreviarioยป, di Cristina Alziati dal libro, Come non piangenti (allegato al termine di questa pagina).

In seguito, abbiamo proposto il prompt: “Ci legano i secoliโ€ฆโ€

Condivideremo ulteriori dettagli della sessione nei prossimi giorni; vi invitiamo a rivisitare questa pagina nei prossimi giorni!

Invitiamo i partecipanti del laboratorio a condividere i propri scritti nella parte “blog” dedicata alla fine della presente pagina (“Leave a Reply”). Speriamo di creare, attraverso questo forum di condivisione, uno spazio in cui continuare la nostra conversazione!ย 

Stiamo raccogliendo impressioni e breve feedback sui nostri laboratori di medicina narrativa su Zoom!

Questo breve questionario (anonimo, e aperto a chiunque abbia frequentato almeno un laboratorio) รจ molto importante per noi, e ci permetterร  di elaborare sul valore dei nostri laboratori e sul ruolo dello spazio per riflettere e metabolizzare il momento presente. Vi preghiamo quindi di condividere le nostre riflessioni con noi!


Cristina Alziati, ยซBreviarioยป, Come non piangenti,
Marcos y Marcos, Milano, 2011, pp. 83-89

Sono rimasta in un piccolo
vento impigliata, fra un nespolo
un ciliegio un fico. La bellezza
degli alberi รจ impressionante,
te lo dico ora cosรฌ.
Tornerรฒ a sciogliermi, piรน tardi
dentro il tempo archimedico, del mondo
presso la rosa, che non e la rosa
che รจ diventare una rosa.
  ***
Chi sa se รจ perchรฉ dormo
con i vetri spalancati sui vicoli
o sulle nebbie che montano
bagnate dalla valle, chi sa
se รจ perciรฒ che ci incontriamo,
e perchรฉ canta prestissimo, agli uccelli
Appartiene alla luce che ancora non รจ
io me ne vado a tastoni nel suo canto.
Non c'รจ un congedo: dilegua quello
mentre io sdipano, fra le dita, l'alba.
  ***
Mai miei alberi immobili,
l'argento di luce delle foglie
e il desiderio, lasciato al roveti
di rosa canina - dimmi, 

รจ verticale quest'ora perfetta,
e dove posa? E tu, tu dove sei,
che dormi nella stanza
dentro la muta ombra dei muri?
  ***
Immemore del tempo, lo qui
mescolo dentro e fuori, mi confondo,
Resto incantata sulla soglia, imparo
a respirare senza muovere fronda.
  ***
Sono molto piรน vecchio di te,
mi ripeti, e intanto assomigli
la qualcosa che amo,
Ci legano i secoli, ti spiego
Tu stai proprio all'inizio,
lo in quelli tutti attorno.
  ***
Siedo con la piccola sugli argini, qui
dove il tempo implode. Ha otto anni,
la leucemia se l'รจ portata.
Me gustan los poemas, ha scritto in ospedale,
y me gusta la vida.
Mi mostra minuscole conchiglie, le tiene
in una mano. Guarda, mi spiega,
hanno milioni di anni, paiono nate appena.

Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 8 Maggio dalle 16 alle 17.30

Siamo stati molto lieti di avervi qui con noi!

Abbiamo analizzato insieme il quadro Paris par la fenรชtre di Marc Chagall (1913), seguito dalla poesia Non basta aprire la finestra di Fernando Pessoa (entrambi allegati al termine di questa pagina).ย 

In seguito, abbiamo usato il prompt โ€œDalla mia finestra. . .โ€.

Condivideremo ulteriori dettagli della sessione nei prossimi giorni; vi invitiamo a rivisitare questa pagina in modo da continuare la nostra conversazione qui!

Invitiamo i partecipanti del laboratorio a condividere i propri scritti nella parte โ€œblogโ€ dedicata alla fine della presente pagina (โ€œLeave a Replyโ€). Speriamo di creare, attraverso questo forum di condivisione, uno spazio in cui continuare la nostra conversazione! Stiamo raccogliendo impressioni e breve feedback sui nostri laboratori di medicina narrativa su Zoom!

Questo breve questionario (anonimo, e aperto a chiunque abbia frequentato almeno un laboratorio) รจ molto importante per noi, e ci permetterร  di elaborare sul valore dei nostri laboratori e sul ruolo dello spazio per riflettere e metabolizzare il momento presente. Vi preghiamo quindi di condividere le nostre riflessioni con noi!


Paris par la fenรชtre di Marc Chagall (1913)
Non basta aprire la finestra di Fernando Pessoa

Non basta aprire la finestra
per vedere la campagna e il fiume.
Non basta non essere ciechi
per vedere gli alberi e i fiori.
Bisogna anche non aver nessuna filosofia.
Con la filosofia non vi sono alberi:
vi sono solo idee.
Vi รจ soltanto ognuno di noi,
simile ad una spelonca.
Cโ€™รจ solo una finestra chiusa
e tutto il mondo fuori;
e un sogno di ciรฒ che potrebbe esser visto
se la finestra si aprisse,
che mai รจ quello che si vede
quando la finestra si apre.

Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 10 Aprile dalle 16 alle 17.30

Siamo stati molto lieti di avervi qui con noi!

Abbiamo letto insieme la poesia “Dopo Marx, Aprile” di Giuseppe Conte (allegato al termine di questa pagina)ย ย 

In seguito, abbiamo usato il prompt “Scrivi sulla rinascita delle cose”.

Condivideremo ulteriori dettagli della sessione nei prossimi giorni; vi invitiamo a rivisitare questa pagina nei prossimi giorni!

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Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 6 Marzo dalle 16 alle 17.30

Siamo stati molto lieti di avervi qui con noi!

Abbiamo studiato la foto “Francoise e Joaquim allโ€™isola di Stromboli” (1987) di Bernard Plossu (allegato al termine di questa pagina)ย ย 

In seguito, abbiamo proposto due prompt: “Descrivi un momento in cui hai messo a fuoco qualcosa…” e โ€œDescrivi un momento in cui qualcosa ti รจ apparso sfuocatoโ€ฆโ€.

Condivideremo ulteriori dettagli della sessione nei prossimi giorni; vi invitiamo a rivisitare questa pagina nei prossimi giorni!

Invitiamo i partecipanti del laboratorio a condividere i propri scritti nella parte “blog” dedicata alla fine della presente pagina (“Leave a Reply”). Speriamo di creare, attraverso questo forum di condivisione, uno spazio in cui continuare la nostra conversazione!

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Questo breve questionario (anonimo, e aperto a chiunque abbia frequentato almeno un laboratorio) รจ molto importante per noi, e ci permetterร  di elaborare sul valore dei nostri laboratori e sul ruolo dello spazio per riflettere e metabolizzare il momento presente. Vi preghiamo quindi di condividere le nostre riflessioni con noi!


“Francoise e Joaquim allโ€™isola di Stromboli” (1987) di Bernard Plossu


Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 6 febbraio dalle 16 alle 17.30

Siamo stati molto lieti di avervi qui con noi!

Abbiamo letto insieme la poesia โ€œIo รจ tantiโ€ di Chandra Livia Candiani (allegato al termine di questa pagina)ย ย 

In seguito, abbiamo usato il prompt “Io รจ…”.

Condivideremo ulteriori dettagli della sessione nei prossimi giorni; vi invitiamo a rivisitare questa pagina nei prossimi giorni!

Invitiamo i partecipanti del laboratorio a condividere i propri scritti nella parte “blog” dedicata alla fine della presente pagina (“Leave a Reply”). Speriamo di creare, attraverso questo forum di condivisione, uno spazio in cui continuare la nostra conversazione!

Stiamo raccogliendo impressioni e breve feedback sui nostri laboratori di medicina narrativa su Zoom!

Questo breve questionario (anonimo, e aperto a chiunque abbia frequentato almeno un laboratorio) รจ molto importante per noi, e ci permetterร  di elaborare sul valore dei nostri laboratori e sul ruolo dello spazio per riflettere e metabolizzare il momento presente. Vi preghiamo quindi di condividere le nostre riflessioni con noi!


 โ€œIo รจ tantiโ€ di Chandra Livia Candiani

 Io รจ tanti
 e cโ€™รจ chi crolla
 e chi veglia
 chi innaffia i fiori
 e chi beve troppo
 chi dร  sepoltura
 e chi ruggisce.
 Cโ€™รจ un bambino estirpato
 e una danzatrice infaticabile
 cโ€™รจ massacro
 e ci sono ossa
 che tornano luce.
 Qualcuno spezzetta immagini
 in un mortaio,
 una sarta cuce
 un petto nuovo
 ampio
 che accolga la notte,
 il piombo.

 Ci sono parole ossute
 e una via del senso
 e una deriva,
 cโ€™รจ un postino sotto gli alberi,
 riposa
 e cโ€™รจ la ragione che conta
 i respiri
 e non bastano
 a fare tempio.

 Cโ€™รจ il macellaio
 e cโ€™รจ un bambino disossato
 cโ€™รจ il coglitore
 di belle nuvole
 e lo scolaro
 che nomina e non tocca,
 cโ€™รจ il dormiente
 e lโ€™insonne che lo sveglia
 a scossoni
 con furore
 di belva giovane
 affamata di sembianze.

 Ci sono tutti i tu
 amati e quelli spintonati via
 ci sono i noi cuciti
 di lacrime e di labbra
 riconoscenti. Ci sono
 inchini a braccia spalancate
 e maledizioni bestemmiate
 in faccia al mondo.
 Ci sono tutti, tutti quanti,
 non in fila, e nemmeno
 in cerchio,
 ma mescolati come farina e acqua
 nel gesto caldo
 che fa il pane:
 io รจ un abbraccio. 

Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 5 dicembre dalle 16 alle 17.30

Siamo stati molto lieti di avervi avuti con noi!

Abbiamo esaminato insieme la poesia โ€œLa cortesia dei non vedentiโ€ di Wislawa Szymborska, che trovate alla fine della pagina.ย 

Poi, abbiamo scritto ispirati dallo stimolo: โ€œOrmai potevo solo andare avantiโ€ฆโ€.

Al piรน presto, condivideremo ulteriori dettagli della sessione. Vi invitiamo a visitare di nuovo questa pagina nei prossimi giorni.

Se avete partecipato al laboratorio, potete condividere i vostri scritti alla fine della pagina (โ€œLeave a Replyโ€). Attraverso questo forum speriamo di creare uno spazio per continuare la nostra conversazione! 

Stiamo raccogliendo impressioni e breve feedback sui nostri laboratori di medicina narrativa su Zoom!

Questo breve questionario (anonimo, e aperto a chiunque abbia frequentato almeno un laboratorio) รจ molto importante per noi, e ci permetterร  di elaborare sul valore dei nostri laboratori e sul ruolo dello spazio per riflettere e metabolizzare il momento presente. Vi preghiamo quindi di condividere le nostre riflessioni con noi!


 La cortesia dei non vedenti โ€“ Wislawa Szymborska
  
 Il poeta legge le poesie ai non vedenti.
 Non pensava fosse cosรฌ difficile.
 Gli trema la voce.
 Gli tremano le mani.

 Sente che ogni frase
 รจ qui messa alla prova dellโ€™oscuritร .
 Dovrร  cavarsela da sola,
 senza luci e colori.

 Unโ€™avventura rischiosa
 per le stelle dei suoi versi,
 e lโ€™aurora, lโ€™arcobaleno, le nuvole, i neon, la luna,
 per il pesce finora cosรฌ argenteo sotto il pelo dellโ€™acqua,
 e per lo sparviero, cosรฌ alto e silenzioso nel cielo.

 Legge โ€“ perchรฉ ormai รจ troppo tardi per non farlo-
 del ragazzo con la giubba gialla in un prato verde,
 dei tetti rossi, che puoi contare, nella valle,
 dei numeri mobili sulle maglie dei giocatori
 e della sconosciuta nuda sulla porta schiusa.

 Vorrebbe tacere โ€“ benchรฉ sia impossibile-
 di tutti quei santi sulla volta della cattedrale,
 di quel gesto dโ€™addio al finestrino del treno,
 di quella lente del microscopio e del guizzo di luce dellโ€™anello
 e degli schermi e degli specchi e dellโ€™album dei ritratti.

 Ma grande รจ la cortesia dei non vedenti,
 grande la comprensione e la generositร .
 Ascoltano, sorridono e applaudono.

 Uno di loro persino si avvicina
 con il libro aperto alla rovescia,
 chiedendo un autografo che non vedrร . 

Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 7 novembre dalle 16 alle 17.30

Siamo stati molto lieti di avervi avuto con noi!

Per prima cosa abbiamo osservato insieme, con cura, La condizione umana di Renรฉ Magritte, nella versione del 1933. Abbiamo riflettuto sulla presenza del quadro nel quadro, con il fianco chiaro della tela a segnare, idealmente, un limite tra la rappresentazione della realtร  e la realtร  rappresentata, un confine visibile. Ci siamo interrogati su questa dinamica e su questa dialettica, senza negare la possibilitร  che, oltre la bellezza della scena, potesse nascondersi qualcosa di terribile o misterioso. Siamo arrivati a chiederci che cosa avremmo scoperto se avessimo avuto la possibilitร  di scivolare nella Condizione umana e, come in un gioco di specchi, spostare la tela, per guardare, oltre il quadro, nel riquadro della finestra. Sempre che di una finestra si trattasse, e non di un trompe-lโ€™oeil, come รจ stato suggerito nella nostra chat…ย 

Allโ€™insegna della scoperta, abbiamo guardato per due volte, con attenzione, un minuto e mezzo da La grande bellezza, il film di Paolo Sorrentino del 2013. In particolare, ci siamo concentrati sulla scena in cui lโ€™attore Toni Servillo, che interpreta Jep Gambardella, racconta fuori campo:

ยซLa piรน consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto sessantacinque anni, รจ che non posso piรน perdere tempo a fare le cose che non mi va di fare. Quando sono arrivato a Roma, a ventisei anni, sono precipitato abbastanza presto, quasi senza rendermene conto, in quello che si potrebbe definire โ€œil vortice della mondanitร โ€. Ma io non volevo essere semplicemente un mondano. Volevo diventare il re dei mondani, e ci sono riuscito. Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallireยป.ย 

Le prime sette parole di questo monologo fuori campo sono servite da stimolo per lโ€™esercizio di scrittura, che aveva, per lโ€™appunto, come titolo: ยซLa piรน consistente scoperta che ho fattoยป.ย 

Con la stessa concisione di La grande bellezza, con lo stesso passo filosofico ma anche con un pizzico di ironia, non senza metafore visive e artistiche, abbiamo condiviso alcuni testi sulle piรน consistenti scoperte che abbiamo fatto. 

Abbiamo concluso tirando le fila sullโ€™esperienza della Medicina narrativa, alla luce della ยซscopertaยป, per lโ€™appunto, che ne ha fatto una nuova partecipante, e ci siamo dati appuntamenti al prossimo laboratorio, che si svolgerร  il primo sabato di dicembre.  

Chiunque abbia partecipato, puรฒ condividere il proprio scritto alla fine della pagina (โ€œLeave a Reply”). Attraverso questo forum speriamo di creare uno spazio per continuare la nostra conversazione!

Stiamo raccogliendo impressioni e breve feedback sui nostri laboratori di medicina narrativa su Zoom!

Questo breve questionario (anonimo, e aperto a chiunque abbia frequentato almeno un laboratorio) รจ molto importante per noi, e ci permetterร  di elaborare sul valore dei nostri laboratori e sul ruolo dello spazio per riflettere e metabolizzare il momento presente. Vi preghiamo quindi di condividere le nostre riflessioni con noi! 


โ€œLa condition humaineโ€ (La condizione umana), Renรฉ Magritte (1933)

โ€œLa grande belleza,โ€ Paolo Sorrentino (2013)


Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 3 ottobre dalle 16 alle 17.30

Siamo stati molto lieti di avervi avuti con noi!

Abbiamo letto insieme estratti da Questa libertร  di Pierluigi Cappello, che trovate alla fine.ย 

Poi, abbiamo scritto ispirati dallo stimolo: “Descrivi la muraglia che ti accompagna”.

Al piรน presto, condivideremo un breve riassunto della sessione. Vi invitiamo a visitare di nuovo questa pagina nei prossimi giorni.

Se avete partecipato al laboratorio, potete condividere i vostri scritti alla fine della pagina (โ€œLeave a Reply”). Attraverso questo forum speriamo di creare uno spazio per continuare la nostra conversazione!

Stiamo raccogliendo impressioni e breve feedback sui nostri laboratori di medicina narrativa su Zoom!

Questo breve questionario (anonimo, e aperto a chiunque abbia frequentato almeno un laboratorio) รจ molto importante per noi, e ci permetterร  di elaborare sul valore dei nostri laboratori e sul ruolo dello spazio per riflettere e metabolizzare il momento presente. Vi preghiamo quindi di condividere le nostre riflessioni con noi!ย 


(Pierluigi Cappello, Questa libertร , 2013)

Si era affacciato il sole dopo che durante la mattinata era piovuto, ora tutto accecava nel riflesso della luce sulle cose ancora bagnate. Tra un lembo di nuvola e lโ€™altro si apriva un azzurro che pareva appena battuto dal conio della creazione. In basso cโ€™era una strada con un paio di utilitarie parcheggiate allโ€™ombra di un muro che si levava altissimo, superava il mio sguardo. In cima graffiavano lโ€™aria, con i loro segni neri, dei ferri ritorti in mezzo ai quali, battuti dal sole, dei cocci di bottiglia brillavano come diamanti nellโ€™azzurro immacolato di quel pezzo di cielo.

Sentire con triste meraviglia / come tutta la vita e il suo travaglio / in questo seguitare una muraglia / che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia. I quattro versi non uscirono zampillanti, lucidi e di un colpo solo, cosรฌ come li riporto adesso sulla pagina: affiorarono un poco per volta. Dalla nebbia, come il profilo di unโ€™isola misteriosa.  Solo lโ€™ultimo risalรฌ la memoria tutto intero, il resto si agganciรฒ a parole forti come โ€œmeravigliaโ€, โ€œtravaglioโ€, โ€œseguitareโ€, finchรฉ la catena di suoni si ricompose, proveniente da chissร  quale pomeriggio trascorso in sala studio quando ero in collegio.

Cosรฌ il muro, che seppi poi cingere un magazzino dei Monopoli di Stato, fece irruzione nella poesia di Montale, dando concretezza a quei versi che, a loro volta, ne illuminavano la superficie bruta in cemento armato, i ferri dentro la pancia del cielo, i cocci di bottiglia battuti dalla luce. E lโ€™impressione che quelle parole fossero state scritte proprio per me, rompendo la solitudine di quel preciso momento in cui venni tentato dallโ€™appoggiare la fronte sul vetro, diventรฒ il sangue e lโ€™ossigeno che attraversavano la mia carne, lasciandomi lโ€™idea che, in qualche caso, il dolore puรฒ essere compreso. Che il dolore puรฒ essere portato dentro intatto e inoffensivo, come un proiettile che si รจ fermato accanto al cuore e che nessun chirurgo รจ stato capace di estrarre. Tutto qui, se hai la fortuna che le parole ti vengano incontro e che, nella comprensione, sciolgano il nodo del male in una forma di desolata serenitร  che ti accompagna per il resto della vita. (โ€ฆ)

Da quel giorno la muraglia venne con me fino al momento delle dimissioni, mi seguรฌ mentre andavo in palestra, dove lโ€™obiettivo non era piรน di limare di un decimo di secondo il mio tempo sui cento metri, ma fare male le cose che prima facevo con naturalezza: stava accanto a me quando andavo al bar dellโ€™ospedale; era lรฌ nel momento in cui i miei genitori capirono che non ci sarebbero stati nรฉ stampelle nรฉ bastoni a sorreggermi. Mi accompagnรฒ ogni giorno di quei giorni e di quei mesi, la muraglia, mettendomi dentro la consapevolezza che ognuno di noi porta in sรฉ un limite che รจ anche una soglia. Delle colonne dโ€™Ercole che rappresentano lโ€™invito a essere superate.

Sono entrato in pronto soccorso la sera del dieci settembre 1983. Sono uscito dallโ€™istituto di riabilitazione nella mattinata del sedici marzo del 1985. Sono date che si possono scrivere anche cosรฌ: 10/09/1983 โ€“ 16/03/1985, con il trattino in mezzo. E benchรฉ inizio e fine abbiano importanza, รจ quel trattino teso fra loro come una fune che riempie di senso lโ€™una e lโ€™altra e, illuminando, avvicina le due sponde. Come un funambolo, quella fune mi sono impegnato a percorrerla tutta, cercando di rimanere in equilibrio tra soprassalti e incertezze e, soprattutto, evitando di farmi sbilanciare dalla paura di un baratro spalancato sotto i miei piedi. (โ€ฆ) Dentro quel trattino fra due date posso metterci poche certezze. (โ€ฆ) Ma ciรฒ che รจ rimasto in piedi e che ha rappresentato la linea continua tra la vita di prima e la vita di dopo, รจ stata la letteratura. Anzi, la passione si รจ liberata dal peso delle regole del branco. Ridotta a una vita clandestina durante gli anni di collegio e di studio, ora bruciava piรน che mai. Mostrava i segni del suo divampare nellโ€™affollato strepito di libri e riviste che ormai ingombrava per intero il lungo davanzale della finestra e della mia parte di armadietto. Non mi accontentavo piรน di utilizzare i libri come un mezzo di trasporto per andare via lontano, ora volevo catturarne e trattenerne la polpa via (โ€ฆ)

Il sedici marzo del 1985 avevo paura. Custodito dal ventre tiepido dellโ€™ospedale, avrei voluto rimanere lรฌ, nella mia camera, a fare il monaco amanuense. Mi sarei accontentato di poco, qualche libro, qualche quaderno, una biro. Sarei stato un prigioniero intorpidito e felice. Mentre aspettavo mio padre, guardai il lungo davanzale vuoto, il letto ancora sfatto che era stato la mia isola di Circe. Le sue pieghe, nascondendomelo, mi avevano nascosto al mondo. Allโ€™arrivo di mio padre ero sul punto di piangere. (โ€ฆ)

Quando Cortez sbarcรฒ sulle coste del Messico, fece bruciare le navi. Con quel gesto intendeva spingere dentro la polpa di un mondo sconosciuto il coraggio dei suoi archibugieri. Innervato dalla disperazione, quel coraggio sarebbe diventato ferocia e quella ferocia avrebbe abbattuto un impero. Nel momento in cui mio padre prese la borsa da viaggio, io, senza la ferocia di Cortez, con una spinta decisa alla carrozzina, lasciai bruciare le mie caravelle alle spalle. Davanti la porta automatica si spalancรฒ su un continente ignoto.


Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 5 settembre dalle 16 alle 17.30

Siamo stati molto lieti di avervi avuti con noi!

Abbiamo letto insieme la poesia I pastori di Gabriele Dโ€™Annunzio, il cui testo trovate alla fine. In molti hanno osservato come, allโ€™inizio di Settembre, ognuno di noi si trova in un momento di transizione, allโ€™inizio di un viaggio – per alcuni il viaggio รจ verso lโ€™autunno, per altri verso lโ€™inizio di un nuovo anno scolastico diverso, per altri ritorno al lavoro in tempi di incertezza e cambiamenti. Lโ€™immagine della della transumanza ha accompagnato il nostro close reading, immaginando i pastori abruzzesi che lasciano i pascoli montani e si spostano verso il sud per trovare un inverno piรน mite. Nel parlare del โ€œrito anticoโ€ che ci ricorda di tempi passati, abbiamo riflettuto su cosa ci portiamo con noi in ogni nuovo viaggio. In questo caso, i pastori hanno con sรฉ quasi niente, ma almeno โ€œhanno bevuto profondamente ai fontiโ€. I nostri partecipanti hanno notato come settembre รจ un periodo di grande cambiamento dellโ€™anno, il passaggio dallโ€™estate allโ€™autunno, durante il quale risuona la nostalgia per la natura e la malinconia della fine delle vacanze. Alcuni partecipanti hanno proposto la domanda, โ€œchi sono i pastori di oggi?โ€, e hanno parlato di come i pastori di oggi sono i migranti, sia im-migrati ed e-migrati, che si spostano da una terra verso allโ€™altra alla ricerca di lavoro, vita e pace. Un partecipante ha notato come il migrare non รจ soltanto un tempo per i migranti: tutti noi abbiamo โ€œun tempo di migrazioneโ€. E per di piรน, la migrazione non รจ soltanto un spostamento fisico, ma puรฒ essere anche una trasformazione metafisica, in cui si confronta con quello che si ha davanti per poi comprendere che cosa si vuole lasciare andare e a che cosa si vuole tornare. Nel leggere il testo di oggi abbiamo anche riflettuto sul modo in cui esperienze e conoscenze passate colorano letture presenti. Invece di metterle abbiamo deciso di onorare e riconoscere le nostre emozioni (โ€œnelle professioni dโ€™aiuto questo andrebbe valorizzato di piรนโ€, ha osservato un partecipante. โ€œCi viene spesso chiesto di sospendere il personaleโ€, anche quando inevitabilmente ci portiamo ricordi ed esperienze passate in ogni nuovo incontro con ogni paziente).

Poi abbiamo scritto ispirati dallo stimolo: “Settembre, andiamoโ€ฆ(continua tu)”. I nostri partecipanti hanno introdotto nuove varianti ispirate dalla poesia: nuovi ritmi, ripetizioni, uso di imperativi e domande nei loro scritti. Hanno evidenziato i contrasti tra il mettersi in viaggio o restare fermi, tra lo spostamento o la staticitร . Un partecipante ha descritto la tenerezza del vento di settembre, delle nuvole morbide, della โ€œnatura che ci accompagna e che ci sollevaโ€. Altri hanno parlato dellโ€™energia spirituale che viene ogni anno con il mese di settembre, e dei sensi che usiamo per vivere e sperimentare i cambiamenti dellโ€™autunno: โ€œil sole che scalda ma non bruciaโ€, la dolcezza dellโ€™aria, i colori vivaci delle foglie. Nellโ€™ascoltare i testi composti dagli altri partecipanti, abbiamo meditato anche sulla consapevolezza del momento presente e sulla bellezza del linguaggio. รˆ state una sessione molto ricca di riflessioni e parole, di gratitudine per le opportunitร  di โ€œso-stareโ€ consapevolmente e di โ€œandare senza dimenticareโ€ .

Se avete partecipato al laboratorio, potete condividere i vostri scritti alla fine della pagina (โ€œLeave a Reply”). Attraverso questo forum speriamo di creare uno spazio per continuare la nostra conversazione!

Stiamo raccogliendo impressioni e breve feedback sui nostri laboratori di medicina narrativa su Zoom!

Questo breve questionario (anonimo, e aperto a chiunque abbia frequentato almeno un laboratorio) รจ molto importante per noi, e ci permetterร  di elaborare sul valore dei nostri laboratori e sul ruolo dello spazio per riflettere e metabolizzare il momento presente. Vi preghiamo quindi di condividere le nostre riflessioni con noi! 


I Pastori - Gabriele Dโ€™Annunzio
Settembre, andiamo. รˆ tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde รจ come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natia
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento รจ l'aria.
Il sole imbionda sรฌ la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.
Ah perchรฉ non son io cรฒ miei pastori?