Siamo stati molto lieti di avervi qui con noi!
Abbiamo letto insieme la poesia “Io è tanti” di Chandra Livia Candiani (allegato al termine di questa pagina)
In seguito, abbiamo usato il prompt “Io è…”.
Condivideremo ulteriori dettagli della sessione nei prossimi giorni; vi invitiamo a rivisitare questa pagina nei prossimi giorni!
Invitiamo i partecipanti del laboratorio a condividere i propri scritti nella parte “blog” dedicata alla fine della presente pagina (“Leave a Reply”). Speriamo di creare, attraverso questo forum di condivisione, uno spazio in cui continuare la nostra conversazione!
Stiamo raccogliendo impressioni e breve feedback sui nostri laboratori di medicina narrativa su Zoom!
Questo breve questionario (anonimo, e aperto a chiunque abbia frequentato almeno un laboratorio) è molto importante per noi, e ci permetterà di elaborare sul valore dei nostri laboratori e sul ruolo dello spazio per riflettere e metabolizzare il momento presente. Vi preghiamo quindi di condividere le nostre riflessioni con noi!
“Io è tanti” di Chandra Livia Candiani Io è tanti e c’è chi crolla e chi veglia chi innaffia i fiori e chi beve troppo chi dà sepoltura e chi ruggisce. C’è un bambino estirpato e una danzatrice infaticabile c’è massacro e ci sono ossa che tornano luce. Qualcuno spezzetta immagini in un mortaio, una sarta cuce un petto nuovo ampio che accolga la notte, il piombo. Ci sono parole ossute e una via del senso e una deriva, c’è un postino sotto gli alberi, riposa e c’è la ragione che conta i respiri e non bastano a fare tempio. C’è il macellaio e c’è un bambino disossato c’è il coglitore di belle nuvole e lo scolaro che nomina e non tocca, c’è il dormiente e l’insonne che lo sveglia a scossoni con furore di belva giovane affamata di sembianze. Ci sono tutti i tu amati e quelli spintonati via ci sono i noi cuciti di lacrime e di labbra riconoscenti. Ci sono inchini a braccia spalancate e maledizioni bestemmiate in faccia al mondo. Ci sono tutti, tutti quanti, non in fila, e nemmeno in cerchio, ma mescolati come farina e acqua nel gesto caldo che fa il pane: io è un abbraccio.

One thought on “Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 6 febbraio dalle 16 alle 17.30”