Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 8 Maggio dalle 16 alle 17.30

Siamo stati molto lieti di avervi qui con noi!

Abbiamo analizzato insieme il quadro Paris par la fenêtre di Marc Chagall (1913), seguito dalla poesia Non basta aprire la finestra di Fernando Pessoa (entrambi allegati al termine di questa pagina). 

In seguito, abbiamo usato il prompt “Dalla mia finestra. . .”.

Condivideremo ulteriori dettagli della sessione nei prossimi giorni; vi invitiamo a rivisitare questa pagina in modo da continuare la nostra conversazione qui!

Invitiamo i partecipanti del laboratorio a condividere i propri scritti nella parte “blog” dedicata alla fine della presente pagina (“Leave a Reply”). Speriamo di creare, attraverso questo forum di condivisione, uno spazio in cui continuare la nostra conversazione! Stiamo raccogliendo impressioni e breve feedback sui nostri laboratori di medicina narrativa su Zoom!

Questo breve questionario (anonimo, e aperto a chiunque abbia frequentato almeno un laboratorio) è molto importante per noi, e ci permetterà di elaborare sul valore dei nostri laboratori e sul ruolo dello spazio per riflettere e metabolizzare il momento presente. Vi preghiamo quindi di condividere le nostre riflessioni con noi!


Paris par la fenêtre di Marc Chagall (1913)
Non basta aprire la finestra di Fernando Pessoa

Non basta aprire la finestra
per vedere la campagna e il fiume.
Non basta non essere ciechi
per vedere gli alberi e i fiori.
Bisogna anche non aver nessuna filosofia.
Con la filosofia non vi sono alberi:
vi sono solo idee.
Vi è soltanto ognuno di noi,
simile ad una spelonca.
C’è solo una finestra chiusa
e tutto il mondo fuori;
e un sogno di ciò che potrebbe esser visto
se la finestra si aprisse,
che mai è quello che si vede
quando la finestra si apre.

2 thoughts on “Laboratori Di Medicina Narrativa: sabato 8 Maggio dalle 16 alle 17.30

  1. Cristina Maselli

    DALLA MIA FINESTRA…quella che preferisco, vedo solo il cielo. Si trova sul tetto spiovente, proprio in corrispondenza del mio letto.
    Talvolta mi stendo lì sotto, come fossi su un prato, gambe allungate e braccia raccolte sotto la nuca, E mi perdo a guardare come quel ritaglio possa modificarsi così tanto al passaggio di una nuvola o nel cambio della luce che scende, verso sera.
    Un quadro terso nei mattini nitidi d’estate e tracce di voli che portano un paio d’ali pure a me.
    Sono così vicina al blu che par quasi d’esserci dentro.
    Cristina Maselli

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  2. Dalla Mia Finestra…
    non voglio imbuti.
    Voglio sensi che si animano, accendono.
    Voglio che l’alterità entri e voglio ospitare l’inatteso.
    Sento la necessità di volare senza soffermarmi a pensare cosa stia dentro e cosa stia fuori.

    Dalla mia finestra alla Nostra e poi il volo.

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