Ringraziamo le centinaia di persone che da tutta Italia hanno trovato il tempo per condividere i loro pensieri e le loro emozioni nel nostro spazio Zoom.
Dapprima, abbiamo studiato insieme il quadro proposto alla fine di questo post. I partecipanti sono rimasti colpiti dagli elementi di amore, attenzione e cura familiare. Si è parlato dell’ascolto, del dono della letteratura e dell’idea di una “lettura accurata”. Qualcuno ha fatto notare la luce carezzevole che cade sul volto dell’anziano, l’espressione del ragazzo, la vicinanza delle mani. Sono emersi molti dettagli della stanza: la tazza, la teiera, la stufa, i cuscini, il grembiule, le differenze nell’uso dei colori… Da alcuni, la scena è stata letta come la rappresentazione di una vita che cresce e si sviluppa (quella del ragazzo), mentre un’altra vita (quella dell’anziano) che si avvicina alla fine.
Prima di rivelare il titolo originale dell’opera, i partecipanti sono stati invitati a dare un proprio titolo e scriverlo nella chat: molti si sono focalizzati sulla parola e l’ascolto, ma non è mancato chi ha messo in luce la differenza d’età, la cura, la relazione. Solo a quel punto, il titolo originale e l’autore sono stati resi noti: Devozione al nonno (1893) di Albert Anker.
Poi, è venuto il momento della scrittura. L’invito tematico era: “Descrivi una scena di cura”. I testi condivisi hanno parlato sia della famiglia che dall’ambito sanitario sottolineando l’importanza della cura, per sé e per gli altri, soprattutto oggi, in questo momento di crisi.
Ringraziamo ancora i partecipanti per la ricchezza degli scambi, e invitiamo chiunque voglia farlo a condividere il proprio scritto alla fine di questa pagina (“Leave a Reply”), per creare un ulteriore spazio di condivisione e confronto.

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