Laboratori Di Medicina Narrativa: martedì 26 Maggio dalle 19 alle 20.30

Volevamo ringraziare i nostri partecipanti per un altro laboratorio ricco di riflessioni e intuizioni. Abbiamo fatto un “close reading” del quadro “Primi passi, da Millet” (1890), di Vincent van Gogh. Questa volta siamo stati un gruppo più intimo delle scorse volte, e questo ci ha dato l’opportunità per condividere ancora più intensamente i nostri pensieri, opinioni ed analisi dell’opera presentata. I partecipanti erano colpiti dai temi della protezione, dell’amore familiare, il senso di dovere, l’abbandono e la crescita. Hanno fatto notare i colori tenui del quadro che catturano lo sguardo, la precarietà dell’equilibrio della bimba e la presenza dei due genitori, che sono come “due colonne” di appoggio per la piccola. Qualche partecipante ha messo in rilievo il tema del tempo che sottende l’immagine – il momento quasi sospeso della pausa, in cui il presente della relazione induce a posare gli attrezzi del lavoro e a fermarsi, che sembra interrompere la continuità del passare del tempo nei campi dove il padre lavora, a sua volta inserito all’interno del tempo più ampio, “macro”, della vita in sé, una vita per l’altro. Quando è stato chiesto di dare un titolo al quadro, alcuni partecipanti hanno proposto: “Se cadi ti accolgo”, “La pausa”, “L’autonomia”, “Imparare a cadere” e “L’attesa dell’abbraccio”. I titoli descrivevano la difficoltà della bimba a muoversi in quello spazio esterno, la ricorrenza dell’aspettare e l’abbraccio sospeso – quest’ultimo, con il suo carattere incompiuto, richiama gli abbracci attesi e sospesi che caratterizzano l’attuale tempo di crisi sanitaria. Come ultima parte dell’analisi, abbiamo paragonato il quadro che aveva ispirato van Gogh, “I primi passi” di Jean-François Millet (1858), e il quadro stesso di van Gogh. I partecipanti hanno rilevato delle differenze tra le due immagini nella caratterizzazione della bimba, dei corpi, delle piante e del terreno. Hanno sottolineato anche il gioco tra la separazione e la vicinanza, che può essere colto in entrambi i dipinti, e hanno concluso che i due quadri presentano due modi di vedere la realtà. 

Dopo il “close reading,” i facilitatori hanno proposto il prompt: “Scrivi sul tema – Primi passi”. I partecipanti hanno condiviso i loro “primi passi”, che per alcuni, erano i primi primi passi da piccoli oppure i primi passi in un mondo post-quarantena. Abbiamo parlato di come con il tempo perdiamo i ricordi, ma li recuperiamo attraverso le parole di chi era testimone dei nostri primi passi. Uno dei facilitatori hanno fatto notare che la poesia in sé è fatta di passi.  

Vi invitiamo a continuare la conversazione postando in questo blog la vostra scrittura o qualche altro commento che avreste forse voluto condividere.

Vincent van Gogh, Premiers pas, d’après Millet,
(Primi passi, da Millet), 1890, olio su tela, 72×91 cm
(The Metropolitan Museum of Art, New York)
Jean-François Millet, Les premiers pas (I primi passi), 1858 ca.,
matita su carta, 32×43 cm
(Lauren Rogers Museum of Art, Laurel, Mississippi)