Laboratori Di Medicina Narrativa: martedì 19 Maggio dalle 19 alle 20

Ringraziamo le 200+ persone che da tutta Italia ci hanno raggiunto nel nostro spazio Zoom per il primo laboratorio di medicina narrativa in lingua italiana! Da quando il laboratorio è cominciato, si sentiva un’energia e una voglia di partecipare, condividere, ascoltare e stare assieme ad altre persone, nonostante le distanze. Lo spazio Zoom sembrava quasi risuonare dell’entusiasmo dei partecipanti. I facilitatori erano ugualmente emozionati di cominciare questo nuovo progetto di medicina narrativa.

Abbiamo letto insieme il testo di Alda Merini “Spazio”, una poesia scritta negli anni novanta, che abbiamo scelto perché evocativa di temi molto sentiti durante questa emergenza sanitaria. Il prompt di scrittura è stato “Descrivi un tuo spazio”. 

Costretti a casa o in luoghi chiusi per molto tempo durante la pandemia, i nostri partecipanti  hanno espresso il desiderio di aprirsi a nuovi spazi. Il lockdown ci ha fatto sperimentare un senso di clausura e un grande silenzio tutt’attorno nelle città che si erano svuotate, luoghi deserti, in assenza di corpi che invece vivevano confinati all’interno dei perimetri ristretti e obbligati delle case. I verbi di movimento utilizzati dalla poetessa (cantare, crescere, errare, saltare) sono per noi la metafora di un risveglio, di un cambiamento e della possibilità di andare oltre i confini del corpo, di uscire dalla paralisi. Nella discussione di gruppo dagli spazi del mondo esteriore si è passati a quelli del mondo interno: la stessa poesia della Merini sembra fare questo passaggio dal fuori al dentro, tra la prima e la seconda parte del testo. E da dentro si sprigiona un urlo inumano, di silenzio, che parla dell’antica ferita quasi a richiedere ascolto dagli altri ma anche da se stessi. Abbiamo scoperto insieme quanto abbiamo bisogno di fare spazio dentro di noi per ascoltarci, per comprenderci anche nella nostra fragilità e vulnerabilità. Coltivare lo spazio interiore è una grande risorsa per far fronte ad eventi difficili. Questo come atto di cura di sé, di guarigione.Gli workshop online di questo periodo rappresentano anch’essi uno spazio di ascolto, riflessione e condivisione, per sostenerci come comunità e affrontare tutta questa sofferenza che è dilagata ovunque.

A questo primo appuntamento eravamo moltissimi e solo pochi sono potuti intervenire per commentare in risposta alla poesia di oggi, leggere la propria scrittura, esprimere pensieri ad alta voce. Tuttavia anche ascoltare, scrivere, riflettere in silenzio costituiscono un movimento partecipativo e significativo per aprirsi agli altrui punti di vista, per cogliere sguardi nuovi, per apprendere come onorare le storie degli altri e le proprie. “Ascoltarsi è creare spazio”, come osservato da un commento condiviso al termine del nostro laboratorio di oggi. Siamo lieti di aver potuto creare questo spazio insieme: leggendo, commentando, condividendo, ascoltando, o semplicemente con la propria presenza. 

Ringraziandovi di cuore, vi invitiamo a continuare la conversazione postando in questo blog la vostra scrittura o qualche altro commento che magari avreste voluto condividere con il grande gruppo. Restiamo connessi e arrivederci al prossimo workshop di sabato 23 maggio alle ore 16.00, per continuare a creare insieme “uno spazio” per sentirci vicini nonostante la lontananza. Per permettere a più voci e commenti di arricchire questo nostro spazio, abbiamo deciso di offrire un workshop di 90 minuti (invece di 60 minuti). Pertanto, il workshop di sabato 23 durerà dalle 16.00 alle 17.30. Vi aspettiamo!


Spazio, Alda Merini  
(da “Vuoto d’amore”)
 
Spazio spazio, io voglio, tanto spazio 
per dolcissima muovermi ferita; 
voglio spazio per cantare crescere 
errare e saltare il fosso 
della divina sapienza. 
Spazio datemi spazio 
ch’io lanci un urlo inumano, 
quell’urlo di silenzio negli anni 
che ho toccato con mano. 

Wirtualne Grupy Narracyjne: Wtorek 19 maja, 18:00 CET

Dziękujemy wszystkim, którzy wzięli udział w dzisiejszej grupie narracyjnej!

Wspólnie uważnie przyjrzeliśmy się performansowi Janusza Bałdygi „Kroki”. Poniżej zamieszczamy fotosy z nagrania, całość dostępna jest tutaj.

„Napisz o czymś, co jest podzielone.”

Motywem przewodnim, który wyłonił się w procesie pracy dzisiejszej grupy, było pojęcie podziału oraz sytuacja dokonywania wyboru. Uczestnicy grupy często nawiązywali do wielu aspektów i możliwości dzielenia. Dostrzegali je zarówno w samym performansie, jak i w swoich jego interpretacjach. Praca ta była wymagająca na wielu poziomach, a w jej przebiegu można było dostrzec paralelę do przebiegu zdarzeń w nagraniu. Grupa doświadczyła silnej identyfikacji, czego spostrzeżenie przyniosło poczucie spokoju i satysfakcji. Została również wspólnie wypowiedziana potrzeba akceptacji tego, co w życiu okazuje się być konieczne lub nieuniknione oraz tego, co utracone zostaje w wyniku podejmowania decyzji. Zgoda na to staje się krokiem do przodu.

Zapraszamy do udziału w kolejnych sesjach, których terminy podane są na polskiej podstronie Wirtualnych Grup Narracyjnych. Najbliższa grupa odbędzie się 28 maja (czwartek) o godzinie 18:00 – zarejestruj się już dziś.

Wszelkie pytania oraz prośby o organizację indywidualnych grup narracyjnych dla Waszych zespołów można przesyłać na adres: narrativemedicine@cumc.columbia.edu oraz humanistykamedyczna@cm.uj.edu.pl.

Do zobaczenia niebawem!

Źródło/Source: Ninateka

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Thank you to everyone who joined us for this session!

Together we looked at “Kroki” (“Steps”), a performance by Janusz Bałdyga. Still images are posted above and the entire video recording is available here.

The main themes that emerged in this session were the concepts of division and situations in which a choice has to be made. They saw both themes in the video performance itself as well as their interpretations of it. This work was challenging on many levels and a parallel between the group dynamic and the video’s course of action could be easily drawn. The group experienced a strong identification and noticing it brought a feeling of peace and satisfaction. Participants expressed together the need of acceptance of the things that seem necessary or inevitable in life and of the things that are lost because of making choices. The acceptance becomes the step forward.

Please join us for our next sessions: Wednesday May 20th, 12pm EDT (English language) and Thursday May 21st, 7pm EDT (English language), with more times listed on our Live Virtual Group Sessions page.

If you have questions, or would like to schedule a personalized narrative medicine session for your organization or team, email us at narrativemedicine@cumc.columbia.edu.

We look forward to seeing you again soon!